1° classificata
Silvia Scrivani
Illusioni
Uccidimi
se vuoi
ma fallo adesso
subito
senza guardarmi
con indifferenza
senza specchiare
la tua noia
nella mia tristezza.
Versa il tuo veleno
sopra le mie ferite
e guarda il nostro amore
spegnersi lentamente
come lume di candele.
E nel buio della notte
troverai il coraggio
per non illudermi ancora.
2° classificata
Rossella Santoro
Una madre e una donna
Sai, volevo sentire
quello che c‘è nel tuo cuore
vorrei sentire tutte quelle parole
che uno si aspetta
che si lanciano forti
verso il mio sguardo
che oggi è più forte
per difendermi sul serio
da cose oramai incomprensibili
cosa fa una madre per difendere
i suoi cuccioli
TANTO
ma resta tanto anche una donna?
È questo che mi chiedo
QUANTO una madre / QUANTO una donna
fanno il cerchio completo
senza inventarmi più nulla
Quando mi sento madre
Quando mi sento donna
quanto posso valere
quanto rispetto ho per me
quando esisto veramente
quando madre
o svanendo donna
devo chiedere o fermarmi
devo vivere madre
o morire Donna.
3° classificato
Luca Albanese
Il volo di Peter Pan
Se potessero capire
che Peter Pan non verrà questa volta.
Se potessero capire
che i super eroi ormai sono finiti in quel foglio bruciato.
Se potessero capire
che le fiabe non possono sempre avere un lieto fine.
Se potessero capire
che Natale è lontano più di quanto gli occhi possono vedere.
Se potessero capire
che le nuvole non sono fatte più di panna montata.
Se potessero capire ciò che non vedono
allora non sarebbero più bambini.
Se li aiutassimo a capire
che l’amore esiste ancora.
Se li aiutassimo a capire
che il calore umano li può ancora scaldare.
Se li aiutassimo a capire
che il sorriso spensierato può comparire ancora per magia sul loro viso.
Se li aiutassimo a capire
che i giochi nei giardini non sono bruciati con le loro case.
Se li aiutassimo a capire ciò che potranno rivedere
allora potranno tornare a volare come Peter Pan
verso l’Isola che non c‘è.
4° classificata
Graziella Moi Agus
A mio padre
e la sua fedele compagna:
la sedia a rotelle
La tua bianca vecchiaia
Vorrei diventasse immortale,
la tua bianca vecchiaia, e senza inganni:
Vorrei stringerti al mio cuore.
La mattina non puoi alzarti
per sentire il profumo della luce,
non puoi toccare con mano il giorno.
La tua vita vera è fuggita.
La tua vita di guerriero e di sofferenza
merita un premio.
Vedo sul tuo sorriso puro
un volto colmo d’ansia e d’angoscia.
Qual è la tua pena?
I sogni delusi e i desideri non appagati
sulla finestra del mondo, si sono infranti.
Nella vita hai solo donato
senza nulla chiederci.
Ti vorrei condurre su un carro dorato
a godere le meraviglie del giorno,
che il destino ti ha negato.
5° classificata
Giovanna Bramanti
La notte
Tenera è la notte
dove il silenzio
si sostituisce alle parole
che cadono nel vuoto
dove questo freddo
pungente
è più caldo dell’aridità
di certi cuori.
E noi camminiamo
mano nella mano
sotto questo cielo
stellato di mille pensieri
uniti nella sfera dell’immenso.
6° classificato
Marino Antonelli
Il giardino del cuore
Nel giardino del cuore
soffiò
il vento gelido del silenzio
e la vita in lei fuggì
i sogni caddero
il sorriso perse gaiezza
le cose
la sua importanza.
È triste
masticare l’agro sapore
della solitudine
dissetare la mente
nella sua immagine riflessa
che mai cimosa
potrà cancellare.
È triste
quando il ricordo
abbraccia il pensiero
e dagl’occhi scivolano
cristalli d’amore
sopra i fiori di campo.
7° classificata
Francesca Di Nola
L’eco
Tasselli di cielo adamantino.
Pupilla furtiva rapita
da impercettibile sbattito di palpebre.
Pralina di grandine
lacera le labbra.
Sangue caldo scorre
seguendo il corso
che le rughe hanno scavato sul mio viso.
Lacrime di candela
si solidificano sul tavolo di ciliegio
deturpandone così la bellezza.
La lussuosità di un arazzo mi attrae.
Fisso lo sguardo nell’estasi dell’essere.
Sinuosità del corpo di un cherubino,
paffute e rosee guance,
candida pelle quasi impalpabile,
nella curva di un ricciolo spettinato
l’oro rifulge e mi imprigiona.
Gocce di un lampadario di cristallo
dondolano cullate dal vento.
Il tintinnio del loro sfiorarsi
ha un che di austero e solenne.
Così, sospese,
quasi in punto di cadere, come lacrime.
Lacrime soffocate che traboccano
offuscando la vista.
Non sgorgano, non bagnano le gote,
si spingono a vicenda nell’attesa…
Nell’attesa che una segni la via per tutte.
Cade il sonaglio dalla manina, infrange il silenzio.
Fa eco… nel vuoto di questa casa vuota.
L’eco dei miei passi nella solitudine della notte.
L’eco dei miei passi nell’immensità di una chiesa.
L’eco dei miei passi nella cavità del mio cervello.
L’eco dei miei passi che si disperde lento e disperato
nel vuoto che lascio andando via.
8° classificato
Giuliano D’Errico
Sogno d’amore
A volte ti senti sola e vorresti
una persona che ti fosse accanto
e che vivesse con te i momenti
più belli della tua vita.
La persona che tu cerchi deve però
essere una persona speciale capace
di confortarti, ma soprattutto di
meritarti.
Di notte tu sogni questa incantevole
persona e la immagini come un angelo
bianco e vorresti subito svegliarti
e vedere la persona accanto a te.
Però nella vita non ti puoi accontentare
e di ciò che sogni, ma di ciò che vivi.
Quindi affronta la vita reale
e non quella dei sogni,
cercando il tuo ragazzo ideale
nel mondo reale perché solo
la persona vera potrà farti vivere
bei momenti che tu stessa non
dimenticherai.
9° classificato
Andrea Canalia
Come in una poesia
Solo il pazzo ed il poeta
credono nella libertà
nel vento nel sole e nel mare
e mentre le stagioni scorrono
sono lì muti ad ammirarle
Solo il bambino rincorre l’aquilone
solo il bambino ed il poeta
per ore rincorrono il loro sogno
mentre il gioco della vita
scorre senza fine, senza meta
con il sapore dell’effimero premio
d’una sensazione già svanita
Solo il gabbiano vola libero nel cielo
solo il gabbiano lassù
può incontrare il pensiero del poeta
e così come le onde docili e rassegnate
si adagiano su cupi scogli
così i pensieri si lasciano trasportare
dal vento verso l’ignoto
come tanti desideri lanciati di notte
sulla scia d’una stella cadente.
10° classificato
Patrizio Pitto Neri
Le cose a metà
Se provassimo talora a lasciare le cose a metà,
non finire niente, tralasciare, trascurare,
pronti a ripartire, a riandare,
quasi un’altra vita, un’altra città
Se provassimo talora a fermarci a sognare
cullati dalle parole, cullati dal vento
indifferenti a quello che resta ancora da fare,
ad inseguire il filo interrotto d’un sentimento
Se provassimo a lasciar le cose senza doverle finire
come se avessimo tanto tempo prima di morire…
Se come la luna d’oro
Se come la luna d’oro
si potesse riviver da capo
le passioni insistenti,
il disdoro, la sofferta costanza,
le gioie soffuse di velo,
le ansie di andati balocchi
in notti mai lunghe abbastanza
non più timorosi del cielo,
noi stessi saremmo luce riflessa,
ad abbagliar gli incerti occhi.
Un fischio altissimo
Un fischio altissimo,
un vuoto nella nebbia acceso,
un terrore acuto, teso,
quando nelle mie parole
entra silente il cielo.
È solo un urlo, un urlo solo,
prima che la nebbia
su di me si chiuda,
e la banalità mi copra
di ligneo velo.